
Cari Cittadini,
il 3 settembre 1982 il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa fu barbaramente ucciso, insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo, in un agguato mafioso a Palermo, dove aveva assunto l’incarico di Prefetto appena quattro mesi prima.
Quest’anno ricorre il 40^ anniversario e la memoria deve continuare ad accompagnarci per rendere onore ad un uomo che ha passato la sua vita a combattere la criminalità.
Nel Giardino dei Giusti della nostra scuola secondaria, l’Amministrazione Comunale ha dedicato una targa a quest’uomo che non ha mai dimenticato il valore della giustizia, del dovere e del senso dello Stato. Una targa e un ricordo che deve accompagnare i nostri ragazzi a credere nelle Istituzioni e nella Legalità, attraverso l’esempio di vita del Generale dalla Chiesa.
In questo anniversario è nostro dovere ricordare ma, soprattutto, decidere da che parte stare.
Per me è chiaro: Legalità e Giustizia rimangono i fari da seguire e perseguire ogni giorno.
Voglio ricordare le parole del Generale dalla Chiesa , con l’auspicio che nessuno di noi dimentichi il suo esempio e il suo sacrificio:
“La mafia ormai sta nelle maggiori città italiane dove ha fatto grossi investimenti edilizi o commerciali e magari industriali. A me interessa conoscere questa “accumulazione primitiva” del capitale mafioso, questa fase di riciclaggio del denaro sporco, queste lire rubate, estorte, che architetti o grafici di chiara fama hanno trasformato in case moderne o alberghi e ristoranti a la page. Ma mi interessa ancor di più la rete mafiosa di controllo, che grazie a quelle case, a quelle imprese, a quei commerci magari passati a mani insospettabili, corrette, sta nei punti chiave, assicura i rifugi, procura le vie di riciclaggio, controlla il potere”.
Il Sindaco
Antonella Violi